L'acquariologia è un hobby affascinante che non solo arricchisce l'ambiente domestico portando incredibile bellezza, ma aiuta anche a rilassare ed entrare in connessione con il mondo acquatico. Sapevi che l'acquario, oltre a rilassare e abbellire l’ambiente, ha effetti terapeutici su chi soffre di ansia o stress? Tuttavia, iniziare con l’acquariologia richiede pianificazione, una certa attenzione ai dettagli e una comprensione di base delle dinamiche che governano l’ecosistema acquatico. La parola chiave infatti è proprio "ecosistema": per quanto sia una versione miniaturizzata di uno scorcio di natura, quello che si crea nella vasca è un vero e proprio ecosistema in equilibrio, in cui diversi elementi, come flora, fauna e microrganismi, supportati da una corretta illuminazione, giocano un ruolo cruciale per la reciproca sopravvivenza. Questo articolo è il primo di una serie di guide che ti accompagneranno passo dopo passo nella creazione del tuo primo acquario, fornendo tutte le informazioni necessarie per iniziare correttamente, evitando gli errori comuni e assicurandoti che i tuoi pesci prosperino. In questo primo articolo ci concentriamo sul presentare il mondo dell'acquariologia con una panoramica generale, facendoti riflettere su che cosa realmente comporta la decisione di prendersi cura di un acquario. Iniziamo!
La decisione di allestire un acquario: cosa considerare
Prima di tutto, è importante chiedersi perché si desidera un acquario e quanto impegno si è pronti a dedicare. L'acquario è spesso visto come un elemento decorativo, ma si tratta di un sistema vivo e attivo che richiede manutenzione costante. Prendersi cura di pesci e piante richiede una routine regolare: dovrai monitorare la qualità dell’acqua, nutrire i pesci, pulire la vasca e assicurarti che tutto funzioni correttamente. Se pensi di non poter dedicare tempo tutti i giorni alla cura del tuo acquario, potrebbe essere meglio ripensare a questa scelta.
Un aspetto fondamentale da considerare è lo spazio disponibile. Un acquario non può essere collocato ovunque: hai bisogno di una superficie stabile e resistente, capace di reggere il peso dell’acqua (considera che 1 litro d’acqua pesa 1 kg, a cui va sommato il peso della vasca e del suo contenuto). L'acquario va posizionato lontano dalla luce diretta del sole, che potrebbe far proliferare le alghe, e vicino a una presa elettrica, dato che molte apparecchiature necessitano di energia costante: tra questi figurano sicuramente il filtro, il riscaldatore, le luci. Inoltre possono essere aggiunte ulteriori apparecchiature opzionali: prevedi una bella ciabatta a cui poter collegare tutte le attrezzature.
Scegliere tra acquario d'acqua dolce o salata
Per chi è alle prime armi, la scelta più semplice è quella di iniziare con un acquario d’acqua dolce. Gli acquari marini, sebbene spettacolari, sono molto più complessi da gestire a causa delle esigenze specifiche dei pesci e della sensibilità dell’ambiente marino. Gli acquari d’acqua dolce, invece, offrono più margine di errore e sono meno costosi da mantenere. Inoltre, ti permetteranno di imparare le basi della gestione di un acquario senza dover affrontare subito le sfide più avanzate.
Ma anche tra gli acquari d’acqua dolce ci sono diverse opzioni. Puoi scegliere tra acquari tropicali, adatti a moltissime specie colorate di pesci, ma che richiedono un riscaldatore per mantenere l’acqua a una temperatura costante intorno ai 24-28°C, oppure acquari di acqua fredda, che non necessitano di riscaldamento, ma sono limitati nelle scelte delle specie ospitabili, come ad esempio il pesce rosso.
Quanto costa allestire un acquario?
Il costo di un acquario varia notevolmente in base alle dimensioni, alla qualità delle attrezzature e ai pesci che desideri ospitare. Per un acquario d’acqua dolce di medie dimensioni (80-100 litri sono quello che si consiglia per iniziare), il costo iniziale può oscillare tra i 250 e i 500 euro. Questo budget include la vasca, il filtro, l’illuminazione, il riscaldatore, il substrato, le piante, i pesci, il cibo per i pesci e i vari biocondizionatori per l'acqua. Alcuni costi sono iniziali ed una-tantum, altri invece rientrano tra le spese ricorrenti, come l’alimentazione dei pesci, i prodotti chimici per il trattamento dell’acqua e la sostituzione dei materiali filtranti. Infine menzioniamo anche i costi in termini di energia elettrica: filtro e riscaldatore devono rimanere in funzione H24, mentre l'illuminazione deve restare accesa per 8-10 ore tutti i giorni. Questi costi vanno considerati nella gestione mensile.
Posso usare l'acqua di rubinetto per l'acquario?
Sì, è possibile utilizzare l’acqua di rubinetto per l’acquario, ma con alcune accortezze. In acquariologia l'aspetto chimico dell'acqua gioca un ruolo chiave nel mantenere la vita al suo interno e l'acqua di rubinetto deve essere opportunamente trattata affinché sia idonea alla sopravvivenza dei pesci.
L’acqua di rubinetto contiene spesso cloro e cloramine, sostanze chimiche aggiunte per rendere l’acqua potabile. Tuttavia, queste sostanze sono altamente tossiche per i pesci e devono essere rimosse prima di introdurle nel tuo acquario. Inoltre l’acqua di rubinetto può contenere anche metalli pesanti, che possono accumularsi nel tempo e danneggiare pesci e piante. Fortunatamente, esistono trattamenti specifici, chiamati biocondizionatori, che neutralizzano cloro, cloramine e metalli pesanti, rendendo l’acqua sicura per gli abitanti dell’acquario.
Un altro aspetto molto importante da considerare è la durezza e il pH dell’acqua di rubinetto. Ogni zona geografica ha una composizione chimica dell’acqua di rubinetto diversa. Alcuni pesci preferiscono acque più dure, altri più morbide, quindi è importante conoscere le esigenze delle specie che desideri allevare. La maggior parte dei pesci d’acquario più comuni, come i guppy o i platy, si adatta bene all’acqua di rubinetto trattata, ma alcune specie più delicate potrebbero richiedere ulteriori aggiustamenti. A questo proposito, esistono test specifici dell'acqua che puoi (anzi, devi!) fare a casa per misurare il pH, la durezza e altri parametri.
La manutenzione dell'acquario: un impegno costante
Dopo aver comprato vasca, apparecchiature e accessori e dopo aver allestito l'acquario e introdotto i primi pesci, è fondamentale prendersi cura regolarmente del nuovo ecosistema acquatico per garantire il benessere degli abitanti e mantenere la stabilità biologica. La manutenzione di un acquario non è particolarmente complessa, ma richiede attenzione costante e una serie di piccole accortezze che, nel lungo periodo, fanno la differenza.
Uno degli aspetti più importanti, come abbiamo già accennato, è il controllo della qualità dell’acqua, non solamente per come esce dal tuo rubinetto, ma anche per l'equilibrio che raggiunge all'interno dell'acquario. Ti saranno indispensabili i test che permettono di monitorare i livelli di ammoniaca, nitriti e nitrati, elementi che possono diventare pericolosi se si accumulano in eccesso. Parleremo di questo argomento più nello specifico quando ci occuperemo del ciclo dell'azoto nell'acquario. Per prevenire problemi, comunque, è importante effettuare cambi d’acqua parziali regolarmente: in genere, si consiglia di sostituire circa il 20% dell’acqua dell’acquario ogni 2 settimane. Questo aiuta a mantenere i parametri stabili e a eliminare le sostanze tossiche prodotte dai pesci e dai rifiuti organici.
La pulizia del filtro è un'altra operazione fondamentale, ma deve essere fatta con cautela. I filtri infatti ospitano colonie di batteri benefici, essenziali per la trasformazione delle sostanze tossiche, quindi pulirli troppo a fondo potrebbe compromettere l’equilibrio biologico. È preferibile risciacquare solo le parti del filtro con acqua prelevata dall'acquario stesso, in modo da non uccidere i batteri utili.
Anche le pareti dell’acquario possono richiedere una pulizia regolare, soprattutto se si nota la formazione di alghe. Questo fenomeno può essere controllato attraverso una buona illuminazione (non eccessiva), un'adeguata filtrazione e l’introduzione di pesci o invertebrati "spazzini" come i Plecostomus o i gamberetti, che si nutrono proprio di alghe e detriti.
Infine, come avrai certamente intuito, i pesci vanno alimentati quotidianamente: generalmente si consiglia di fornire 2 o 3 piccoli pasti durante la giornata, senza mai eccedere nelle dosi, poiché il cibo non consumato contribuisce ad inquinare l'acqua.
La bellezza della pazienza: l'acquario come progetto a lungo termine
Allestire un acquario non è un progetto da concludere in fretta: è un processo che richiede tempo e attenzione, ma che ripaga con grande soddisfazione. Nei primi mesi, potresti sperimentare alcune difficoltà, come un eccessivo sviluppo di alghe o parametri dell'acqua non perfettamente stabili. Questo è del tutto normale, specialmente all’inizio. La chiave del successo è la pazienza e l'impegno costante. Man mano che acquisisci esperienza, noterai che l’acquario diventerà sempre più autosufficiente, con un ecosistema stabile e bilanciato. Con il tempo, potresti voler ampliare la tua collezione di pesci, aggiungere nuove piante o sperimentare tecniche di allevamento. Ogni piccola modifica sarà una nuova sfida e una fonte di apprendimento.
Hai letto tutto? Procedi alla lettura della seconda parte: Guida base all'acquario per principianti, parte 2: cosa comprare e come scegliere l'attrezzatura.
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