La maggior parte delle persone quando pensa al canarino immagina un piccolo uccellino giallo dal canto armonioso. Il canarino giallo è sicuramente la varietà più diffusa, ma ve ne mostreremo anche altre. Innanzitutto l'allevamento del canarino (Serinus canaria) si differenzia in tre grandi gruppi: quello dei canarini da canto, che comprende 3 razze; quello dei canarini di forma e posizione, che comprende 35 razze e infine, quello dei canarini di colore, tema dell'articolo. I canarini di colore costituiscono la razza di canarino più diffusa, classicamente chiamata sassone, conosciuta e allevata nelle sue oltre 300 colorazioni possibili. Nella foto è rappresentato un esemplare che somiglia molto al canarino ancestrale, da cui si sono ottenute tutte le altre colorazioni.

Lipocromici e melaninici

Una prima distinzione è quella tra canarini lipocromici e melaninici. I primi sono quelli che presentano una totale inibizione delle melanine (ovvero dei pigmenti scuri). Il classico canarino giallo è un lipocromico, perché non presenta pigmentazioni scure. I melaninici, al contrario sono esemplari che manifestano nel loro piumaggio una pigmentazione più o meno scura, a seconda del tipo melaninico.

Varietà

Sia i lipocromici che i melaninici possono avere più varietà, cioè colori di base. Per chiarezza presentiamo delle foto di esempio di canarini lipocromici (cioè senza la pigmentazione scura), ma ricordatevi che questi colori di base sono presenti anche nei canarini melaninici.
Cardinalino del Venezuela

Cominciamo con il giallo e il rosso: queste sono le due forme di massima espressione del lipocromo. La particolarità del rosso è che, a differenza degli altri colori, non è stato ottenuto per mutazione, ma per ibridazione con il cardinalino del Venezuela: i canarini rossi hanno quindi un progenitore che non era un canarino. Questi infatti vengono colorati durante la muta da sostanze come il betacarotene e la cantaxantina, in mancanza delle quali rimangono di un arancione spento. I pulli nascono proprio di questo colore e con la prima muta, se adeguatamente colorati, assumono la tipica colorazione del canarino rosso. Tuttavia alla prima muta i novelli cambiano solo le piume e non le penne, quindi se il canarino non è stato colorato fin dal nido, per tutto il suo primo anno di vita presenterà le remigati (penne delle ali) e le timoniere (penne della coda) di un colore che si avvicina al bianco.

Giallo
Questo soggetto: Giallo intenso
Rosso
Questo soggetto: Rosso intenso
Veniamo ora alle diluizioni. L’avorio è una mutazione recessiva che agisce sul lipocromo rendendolo più tenue. Vediamo così che il giallo e il rosso nella loro variante diluita si presentano rispettivamente come avorio e avorio rosa.

Avorio
Questo soggetto: Giallo avorio intenso
Avorio rosa
Questo soggetto: Avorio rosa brinato
Ci sono infine le inibizioni, che si presentano in due varietà di bianco: il bianco dominante e il bianco recessivo. Il primo presenta una parziale inibizione del lipocromo, mentre nel secondo l'inibizione è totale. I bianchi sono pressoché simili tra loro ad un occhio inesperto: l'unica differenza è che il recessivo è completamente bianco, mentre il dominante presenta delle leggere soffusioni di giallo sulle remiganti (le penne dell'ala).
Due bianchi dominanti non andrebbero mai accoppiati tra di loro perché questa mutazione è letale in omozigosi. Per questo è consigliabile accoppiare un bianco dominante con un canarino colorato (normalmente si usa il giallo). Per un approfondimento sugli accoppiamenti consigliati, leggi l'articolo dedicato.


Categoria

Ciascuno di questi colori può manifestare la pigmentazione distribuita in maniera differente sul piumaggio. Vengono chiamate categorie e sono intenso, brinato e mosaico. Anche i canarini bianchi appartengono a una delle tre categorie, ma, poiché il lipocromo è inibito, solo un occhio veramente esperto è in grado di distinguere, in base alla forma del piumaggio, se si tratta di un soggetto intenso oppure brinato o mosaico. Questa distinzione è fondamentale negli accoppiamenti, poiché non andrebbero mai accoppiati tra loro due brinati, dal momento aumenta notevolmente il rischio di lumps. Per una trattazione più dettagliata leggi l'articolo sugli accoppiamenti consigliati.
Nelle foto presentiamo esemplari rossi, in modo che la differenza tra categorie sia più evidente, ma anche gli altri colori manifestano queste pigmentazioni.

L'intenso si presenta con un pigmento lipocromico localizzato sull'apice di ogni singola piuma, che è piuttosto stretta.

Intenso
Questo soggetto: Rosso intenso
Piuma intensa

Il canarino brinato manifesta il lipocromo nella parte mediana di ogni singola piuma, che è di media grandezza. Per questo motivo la punta della piuma rimane bianca e presenta il disegno tipico della brinatura.

Brinato
Questo soggetto: Rosso brinato
Piuma brinata

L'ultima categoria è il mosaico. In questi canarini il lipocromo è privo di brinatura solo su particolari zone del mantello, dette zone d'elezione (fronte, petto, spalline, codione). Una particolarità di questa categoria è che il mosaico si manifesta diversamente nel maschio e nella femmina. Quest'ultima presenta una colorazione nelle zone d'elezione decisamente meno estesa e più lieve. Vediamo una foto per chiarire il concetto. In primo piano c'è i maschio, mentre la femmina è subito dietro.

Mosaico
Questi soggetti: Rosso mosaico

Tipo

Passiamo adesso al campo esclusivo dei melaninici. Quanto abbiamo detto per i lipocromici vale anche per i melaninici con la differenza che questi ultimi presentano un ulteriore disegno, quello della melanina appunto. I tipi melaninici possono essere nero, bruno, agata, isabella, con i vari fattori di riduzione. Vediamoli per gradi.

Il canarino presentato all'inizio dell'articolo rientra nel tipo nero, più precisamente è un nero giallo intenso. Questo tipo presenta le melanine molto accentuate, il lipocromo (che comunque c'è anche nei melaninici) risulta piuttosto cupo e becco e zampe sono più scure.

Nero
Questo soggetto: Nero giallo intenso

Il bruno ha un disegno sostanzialmente identico a quello del nero, anche se in tonalità più chiara. Le femmine, per un fenomeno di dimorfismo sessuale, sono più ricche di pigmento melaninico e il loro disegno appare più esteso.

Bruno
Questo soggetto: Bruno giallo intenso

L'agata presenta una netta concentrazione del nero e una notevole riduzione del bruno e un'ampia bordatura grigio perla nelle penne principali. Il becco e le zampe sono prive di segni scuri.

Agata
Questi soggetti: Agata giallo mosaico

Infine, ci sono gli isabella: sono canarini che presentano un disegno nitido, ma leggero. La pigmentazione dell'occhio è ridotta, rendendolo rossiccio.

Isabella
Questo soggetto: Isabella rosso intenso

Accenniamo solamente al fatto che esitono i fattori di riduzione, che qui non trattiamo per non sfociare eccessivamente nel tecnico. Questi sono: pastello, opale, rubino, topazio.

I pezzati

Infine, una piccolo spazio anche per i pezzati: questi canarini non hanno una colorazione selezionata e non possono partecipare alle mostre ornitologiche, in quanto sono frutto di incroci non canonici o non riconosciuti dalle associazioni. Per un approfondimenti sugli accoppiamenti consigliati, leggi l'articolo dedicato. A differenza dei melaninici presentati fin'ora, i pezzati presentano una melanina distribuita in maniera disomogenea e casuale, che dà origine alle tipiche macchie. Nonostante possano essere considerati i "meticci" del mondo dei canarini di colore, non mancano di un certo fascino: tra i non esperti del settore sono sicuramente i più apprezzati, per la loro particolarità e unicità.


FONTI:
www.frammentidinatura.com
Ravazzi G. [1999], Guida ai canarini di colore, De Vecchi Editore, Milano.

Articolo a cura di =Kiara=