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Tamia, il letargo

Il tamia, come la maggior parte dei roditori che popola le zone temperate, va in letargo quando arriva la stagione fredda. Molte persone scambiano uno scoiattolo in letargo per uno scoiattolo morto: in realtà il letargo non consiste solamente nel dormire per molti mesi, come molti pensano, ma è una condizione molto particolare in cui avvengono dei cambiamenti fisiologici nel tamia.

Quando vanno in letargo
In media, i tamia in natura cadono in letargo da ottobre-novembre a marzo-aprile, ma il loro lungo sonno viene interrotto di tanto in tanto per nutrirsi e defecare o urinare. A questo scopo le loro tane sono scavate nella terra e presentano varie stanze collegate da cunicoli. In questo spazio e in stanze ben specifiche e differenziate lo scoiattolo dorme, accumula provviste alimentari e si scarica. È la temperatura che fa andare in letargo il tamia ed è differente a seconda della latitudine in cui vive lo scoiattolo, ma generalmente è compresa tra i 9°C e i 18°C.

Cambiamenti fisiologici
Come già accennato nell'introduzione, il tamia non cade solamente in un sonno profondo, ma il suo corpo va incontro a modificazioni fisiologiche che gli permettono di risparmiare quanta più energia possibile e superare felicemente l'inverno. La temperatura corporea si abbassa e raggiunge tra i 4 e gli 0°C, in relazione alla temperatura esterna. Gli atti respiratori rallentano notevolmente e persino l'attività dei nervi è ridotta. Il lavoro del cervello è quasi nullo e questo fa sì che lo scoiattolo non si renda conto degli stimoli esterni. In pratica dall'esterno lo scoiattolo è freddo, quasi non respira, non si accorge se viene preso e maneggiato: ad un occhio inesperto può sembrare morto. Non c'è però da allarmarsi, poiché questo è uno stato normale.

Il comportamento in cattività
In cattività non tutti gli scoiattoli seguono gli stessi ritmi: il luogo e le condizioni in cui vengono tenuti possono modificare di molto i ritmi stagionali. Che il tamia sia tenuto in casa o all'esterno può determinare delle differenze nell'andare in letargo, ma questo non significa necessariamente che uno scoiattolo in casa non andrà in letargo, mentre uno tenuto all'esterno ci andrà sicuramente. Il letargo del tamia è molto soggettivo e può persino capitare che due soggetti tenuti nelle medesime condizioni abbiano due ritmi di letargo diversi. In generale comunque i tamia durante il periodo di letargo, sia che ci vadano pienamente o meno, dormono più ore rispetto alla stagione estiva e sono generalmente più nervosi, sia nei confronti dell'uomo, sia sia nei confronti di altri eventuali compagni di gabbia. Il tamia esce di tanto in tanto dal nido per mangiare, attività che in natura svolge interamente sotto terra nella sua tana. In cattività può capitare però che lo scoiattolo, uscito dal nido per mangiare, si addormenti di fuori: se ciò accade e lo scoiattolo viene tenuto all'esterno, è opportuno spingerlo nel nido in modo che non prenda troppo freddo.


FONTE: Gismondi, E. (1990). Tutto sullo scoiattolo, De Vecchi Editore, Milano.

Articolo a cura di =Kiara=

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