Nel precedente articolo abbiamo già visto il periodo che va dalla preparazione del nido alla schiusa delle uova. Qui proseguiamo con la seconda parte, dalla nascita dei pullus al loro svezzamento. Sono trascorsi 13-14 giorni di cova e le nostre uova si apprestano a schiudersi. Ecco quello che è importante sapere.

Chi li nutre?

Saranno i genitori ad alimentare i piccoli: inizialmente il compito è della femmina e in seguito gradualmente il maschio acquisterà sempre più importanza nell'allevamento dei piccoli. Normalmente la femmina inizia ad imbeccare i nuovi nati dopo 6-12 ore dalla nascita, quindi non è necessario allarmarsi se la femmina non alimenta immediatamente i pulli. Questi infatti dispongono ancora di una riserva energetica costituita dal tuorlo dell'uovo da cui sono nati e conservata nel loro sacco vitellino per diverse ore. Se dopo 12 ore abbiamo la certezza assoluta che la femmina non imbecca la sua prole allora bisogna procedere con le imbeccate artificiali.

Come alimentare i genitori?

Maschio imbecca i pulli di 2 settimane
Poiché sono i genitori ad alimentare i pulli, bisogna prestare particolarmente attenzione alla loro alimentazione. Come base deve sempre essere presente la miscela di semi con la scagliola come seme principale.
Molto importante è un pastoncino di buona qualità, con il giusto apporto proteico del 17-20%, essenziale per lo sviluppo dei piccoli. Il pastoncino al cous-cous è il migliore, poiché favorisce uno sviluppo più rapido.
Se il pastoncino che abbiamo non è sufficientemente proteico, possiamo integrare con piccole porzioni di uovo sodo, per esempio 1/4 o 1/6 di uovo sodo al giorno, per non più di una settimana: un eccessivo consumo di uovo da parte dei giovani canarini, può causare problemi epatici e per questo è meglio non eccedere. Bisogna inoltre tenere presente che l'uovo sodo dopo poche ore all'aria aperta aumenta la sua carica batterica e che per questo è bene controllare che la fettina di uovo che abbiamo messo a disposizione venga consumata in breve tempo.
Per i primi 10 giorni di vita dei nidiacei è importante NON fornire frutta, verdura e grit, che potranno essere gradualmente introdotti dal decimo giorno in avanti. La frutta e la verdura infatti sono lassative e non sono adatte al giovane apparato digerente dei pulli.

Attenzioni particolari

È importante NON mettere a disposizione il bagnetto, poiché le penne bagnate della femmina potrebbero raffreddare i nidiacei.
Bisogna inoltre prestare attenzione a non disturbare la coppia. Gli spostamenti di gabbia sono da escludere, in quanto possono indurre la femmina ad abbandonare il nido.

Crescita

I pulli nascono con piccole e soffici piume e hanno gli occhi chiusi, ma crescono in tempi rapidi.
I primi 5-7 giorni sono i più critici e quelli in cui la mortalità nel nido è più elevata. Per sapere se i pulli vengono regolarmente alimentati dai genitori possiamo tenere sotto controllo il gozzo, che non deve restare vuoto per molte ore di fila. Inoltre i pulli che stanno crescendo forti e in salute hanno uno strato di grasso che si accumula sul dorso alla base della coda ed è quello che ci indica se tutto sta procedendo bene. In questo periodo, per chi decide di portare i canarini in mostra, è anche opportuno procedere con l'inanellamento. Per maggiori informazioni, leggere l'articolo dedicato.
L'implumazione avviene tra l'11° e il 17° giorno di vita, ma possiamo notare la crescita delle penne anche prima: come si vede dalla foto qui sotto, già al 9° giorno le ali presentano il tipico segno di sviluppo delle penne.
Tra il 17° e il 21° giorno, i giovani canarini cominciano a sostare sul bordo del nido, fino al giorno in cui decidono di provare a saltare: si tratta dell'involo, in cui i giovani canarini muovono i primi incerti battiti d'ala. Per facilitare sia l'involo, sia il rientro nel nido, è opportuno posizionare in basso il nido. Infatti dopo l'involo il nido non viene completamente abbandonato, ma i novelli vi fanno ritorno.
I novelli vengono alimentati dai genitori fino a circa 30-35 giorni di vita, momento nel quale avviene lo svezzamento. Tuttavia iniziano a mangiare un pochino anche da soli già dal 25° giorno.

Foto provenienti da www.hobbyuccelli.it

Quando separare i giovani canarini dai genitori?

Generalmente la femmina prepara una nuova cova, prima che la nidiata precedente sia completamente svezzata, solitamente intorno al 25° giorno di vita dei novelli. Da questo momento in poi la femmina si disinteressa dell'allevamento dei giovani canarini, compito che invece spetta al maschio. Infatti mentre la femmina sarà dedita alla costruzione del nuovo nido che ospiterà le prossime uova, il maschio termina da solo lo svezzamento della prole. Alla luce di questo, è importante inserire in gabbia un secondo nido: alla femmina va messo a disposizione un nuovo nido con relativo materiale da imbottitura; mentre il vecchio nido dovrà essere lasciato vicino al fondo, in modo tale che i novelli possano rientrare facilmente.
In questo momento si possono incontrare due generi di problemi: 1) la femmina inizia a strappare le piume ai novelli e le usa per imbottire il nuovo nido: 2) i novelli disturbano la femmina nella nuova cova. In questi due casi è opportuno separare i novelli dalla coppia di genitori mediante l'apposito divisorio della gabbia cova, con i genitori da un lato e i novelli dall'altro: in questo modo la femmina sarà più tranquilla e smetterà di spiumare i poveri novelli, mentre il maschio potrà fecondare nuovamente la femmina e terminare lo svezzamento dei novelli, imbeccandoli attraverso la grata del divisorio. Se, e solo se, la femmina ha già deposto il secondo uovo, momento in cui è già stata fecondata dal maschio, allora è possibile lasciare il maschio nella metà gabbia dei novelli, anziché della femmina. In questo modo è più semplice per il maschio terminare lo svezzamento dei novelli.
Quando i novelli sono già in grado di nutrirsi autonomamente e il padre interrompe le imbeccate, approssimativamente intorno al 30-35° giorno di vita, allora è giunto il momento di togliere i novelli e di levare il divisorio per dare di nuovo più spazio alla coppia, pronta per la prossima cova.


Articolo a cura di Chiara Marconi